lunedì 11 aprile 2016

Recensione: A time for dancing di Davida Wills Hurwin

Hello lovely readers 
A quanto pare questi ultimi giorni sono stati all'insegna del #mainagioia. Prima Marie Lu mi ha distrutto facendo morire in Legend e poi in Prodigy tutti i personaggi che preferivo (mannaggia a te!), poi ho riguardato per la milionesima volta Il Re Leone (e via a piangere come una fontana per il povero Mufasa. Oh, ogni volta la stessa storia!) e infine ho deciso di buttarmi su A time for dancing, una storia di malattia e amicizia. Letture felici e spensierate mai, eh? #solomasochismo. E quindi eccomi qui, a condividere con voi un po' di questi drammi, parlandovi della mia ultima lettura!


Titolo: A time for dancing
Autore: Davida Wills Hurwin
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 10 febbraio 2016
Prezzo: € 12,00
Trama: Sam e Jules sono amiche da sempre e l'estate prima dell'ultimo anno del liceo discutono il proprio futuro, sognano di andare all'università o di scegliere il duro cammino per diventare ballerine professioniste. Comunque sia, sono pronte a vivere questa esperienza insieme, condividendo trionfi e lacrime. Non sono pronte però al destino che è già dietro l'angolo: Jules scopre di avere un tumore. Inizia così un nuovo capitolo della loro esistenza che le costringe a scoprire nuove cose di sé e dell'altra, che rischia di farle smarrire ma finisce per confermare la forza della loro amicizia. La vita può essere durissima e imprevedibile ma anche meravigliosa: esistono un tempo per amare, un tempo per vivere e un tempo per ballare.


Sembra proprio che io viva su un altro pianeta. A time for dancing è il libro che ha ispirato l'omonimo film del 2002 e che io non sapevo nemmeno esistesse fino al mese scorso. E dire che i film in cui i personaggi ballano li ho visti tutti: Honey, Step up, Ballare per un sogno, Shall we dance?, Save the last dance e avanti che andiamo. Ma A time for dancing me l'ero proprio perso. E infatti, quando ho preso in mano il libro, non sapevo nulla della trama eccetto tre cose: la storia parla dell'amicizia tra Sam e Jules, le protagoniste hanno la passione per la danza e viene affrontato il tema del cancro. E proprio a partire da questi tre punti ho deciso di strutturare la recensione.



Sam e Jules. Il racconto ci viene presentato in modo alternato da questi due punti di vista. Le due ragazze sono migliori amiche fin da bambine, hanno condiviso tutto insieme, tanto che Jules è per Sam la Unica e Sola. Ho amato tantissimo Sam perchè è uno di quei personaggi a cui mi piacerebbe ispirarmi per la sua forza, la sua determinazione e il suo altruismo. La notizia della malattia mostra la sua fragilità, rendendola un personaggio fragile e umano, fragilità che viene soppianta dalla volontà di essere un punto fermo per l'amica. Jules non mi è piaciuta allo stesso modo, purtroppo non sono riuscita ad entrare in completa empatia con lei. Potrei dire che non avrebbe dovuto comportarsi così, che ha compiuto delle scelte egoiste e discutibili, ma in fondo nessuno sa davvero fino a che punto il cancro possa influenzare il carattere di una persona finchè non si trova dentro al problema. 



La danza. Ah, perchè era un libro sulla danza? Mi aspettavo di leggere pagine e pagine di prove, di imparare qualche nozione in più su questa disciplina, di essere testimone di sacrifici e lotte per realizzare il proprio sogno, ma non ho trovato nulla di tutto ciò. In tutto il romanzo ci saranno sì e no 3/4 scene in cui le due protagoniste ballano, scene povere, superflue, che non danno nulla in più alla storia. Ed è un peccato, perchè sarebbe stata una parte davvero interessante da sviluppare.



Il cancro. State tranquilli, non è spoiler. Leggete tre righe di trama ed eccolo lì, crudo e spaventoso. Perchè avere il cancro fa paura, ti terrorizza e ti pietrifica. E allora perchè viene comunicato al paziente come se si trattasse di una slogatura alla caviglia? Dov'è il tatto? L'umanità? L'accompagnamento psiocologico? Sotto questo punto di vista il romanzo si presenta carente, introducendo tutto in modo frettoloso e senza lasciare al lettore il tempo di essere coinvolto nella narrazione. 

Nonostante questo A time for dancing è un libro che si fa apprezzare. Scorrevole, intenso, disperato. Un libro senza giri di parole, che va dritto al punto mettendo il lettore di fronte alla crudezza deĺla vita. Consigliato a chi cerca una storia forte e significativa.



6 commenti:

  1. Quando ho visto questo libro tra le uscite mi ha lasciata perplesse. Ricordavo il film, ma il libro? Adesso? Non ne capivo il senso, quindi ho deciso di scartarlo.

    La tua recensione è carinissima, ma ho paura... Mi spezzerà il cuoricino?

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    1. Il senso secondo me è che sfruttano la moda del momento, nata con Colpa delle stelle. Oh sì puoi giurarci, questi libri lo spezzano sempre .-.

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  2. Bella recensione e benvenuta nel club #maiunagioia! :D Ultimamente è il mio stile di vita D:, vorrei leggerlo ma ho paura per la mia salute mentale! DDD:

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    1. Ahahahaah grazie, a quando la prima riunione per condividere i nostri problemi? XD Sono stata messa più a dura prova da altri libri, ma direi che anche questo non scherza.

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  3. Ciao! Ho visto il film anni e anni fa, non sapevo neanche dell'esistenza del libro fino a poco tempo fa. Ricordo ancora che la prima volta che vidi il film piansi tante di quelle lacrime ç.ç Il libro non so se lo leggerò mai...

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    1. Ahaahah per me invece è stato il contrario! Secondo me ce ne sono molti altri più meritevoli da leggere prima...

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